4. Villa della Selva, un’architettura eclettica
Arroccata su una collina, Villa della Selva poneva Hugo Cahen d’Anvers all’apice della valle di cui era diventato proprietario dopo la morte del padre. Vi si accedeva – e vi si accede tuttora – attraverso una tortuosa strada sterrata e ghiaiosa che la collega ad Allerona attraverso un tratto di bosco di quattro chilometri. Un grande cancello in ferro battuto segnava l’ingresso. Appena oltre questo perimetro si trovava la casa del custode: un edificio a due piani con una grondaia in legno che gli conferiva un’aria alpina [FIG. 7]. Da qui il percorso proseguiva verso la villa, situata su una vasta terrazza la cui forma ricordava quella delle basiliche romane [FIG. 8].
casa_custode Fig. 7 - Casa del Custode |
Villa della Selva Francesco Mariani, Villa della Selva: la villa e la sua terrazza, 1940, particolare, Terni, Ufficio del catasto, Comune di Allerona, f.32, p. 13 |
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L’ingresso principale della villa si apriva su una piccola spianata semicircolare, seguendo le linee di un’abside. Qui, in tutta la sua sobrietà, Villa della Selva attingeva a un’eredità rinascimentale espressa nella distribuzione dei volumi e nei materiali scelti. Le superfici lisce, le bugne angolari e la varietà delle aperture coniugano il Rinascimento con l’eclettismo, secondo soluzioni già apprezzate dal re Vittorio Emanuele II in edifici come Villa Mirafiori. Sia in questa villa romana, costruita negli anni Settanta del XIX secolo, sia ad Allerona, i volumi severi dell’edificio erano ravvivati dal colore delle persiane e della forma delle balaustre che ornavano le terrazze.
Nel suo complesso, Villa della Selva sembra trarre ispirazione dalle ville del passato italiano, combinando molteplici contaminazioni, filtrate da uno sguardo vagamente francese. Alcuni elementi, come il giardino d’inverno o il bow window della sala da pranzo, sono il frutto di una reinterpretazione moderna di una tipologia architettonica che deve molto al Cinquecento. Una torretta con funzione di belvedere suggellava questa evocazione del passato. I suoi profili ricordano quelli di un’altana, uno di quei belvedere a loggia così popolari nella Roma dei papi. Protetta da una balaustra, offriva una vista straordinaria sull’intera tenuta dei fratelli Cahen d’Anvers.
La villa di Hugo Cahen d’Anvers fu certamente progettata contemporaneamente ai suoi giardini, disegnati dal noto paesaggista Achille Duchêne. Particolare attenzione fu dedicata alle soluzioni tecniche, per offrire ogni tipo di comfort moderno ai suoi abitanti. I suoi due piani, più un terzo mansardato, disponevano di un’ampia caldaia e di un moderno impianto elettrico [FIG. 9-13].
Figura 12 FIG. 12 - Francesco Mariani, Il secondo piano della Villa della Selva, 1940, Terni, Ufficio del catasto, Comune di Allerona, f.32, p. 13. |
Figura 13 FIG. 13 - Francesco Mariani, Le cantine di Villa della Selva, 1940, Terni, Ufficio del catasto, Comune di Allerona, f.32, p. 13 |
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Tutte le sale di rappresentanza della villa, così come le aree private più prestigiose, si affacciavano a est e a sud, così come le camere da letto di Hugo Cahen d’Anvers e della moglie Ida. A sud, cinque gradini davano accesso a un piccolo portico protetto da una balaustra che metteva in comunicazione il salone con i giardini. Un fumoir e un secondo si aprivano sulla valle attraverso il jardin d’hiver.
Questo spazio ibrido, dove Hugo poteva esporre la sua collezione di orchidee, portava il verde in casa e legava l’abitazione al panorama circostante. Realizzata in vetro e metallo, questo ambiente a serra presentava ornamenti molto simili a quelli delle serre vere e proprie: le grondaie erano sormontate da elementi a doppia voluta in ferro battuto. Il pavimento era rivestito di marmi policromi, creando un bel contrasto con il parquet delle sale interne, realizzato da laboratori milanesi. Attraverso una sapiente distribuzione dei pieni e dei vuoti e il perfetto collegamento degli spazi interni, l’architetto incaricato da Hugo Cahen d’Anvers aveva saputo progettare un edificio in cui il rigore dell’architettura si combinava con l’eleganza e l’esotismo dei giardini.
Ultimo aggiornamento
23 Aprile 2025, 21:14