1. Le proprietà Cahen d’Anvers tra Allerona e Torre Alfina

Alle forme severe e imponenti del castello di Torre Alfina – ereditato dal fratello Rodolfo – Hugo Cahen d’Anvers preferì le linee voluttuose ed eleganti di una villa circondata da boschi. Ad Allerona, in cima a una collina che confinava e rivaleggiava con quella dell’Alfina, Hugo fece costruire una residenza frutto di molteplici ispirazioni. Al termine del tratto di strada di 18 chilometri che collegava i due lati della tenuta della famiglia Cahen d’Anvers attraversando il fiume Paglia, il visitatore raggiungeva un’ampia terrazza che fungeva da plateau per una dimora eclettica disegnata da un architetto rimasto ignoto. Qui, nei 650 metri quadrati della villa e negli ampi giardini disegnati dai paesaggisti Duchêne, forme di ispirazione rinascimentale incontravano la modernità.

Già ad un primo sguardo, la villa rivela la familiarità dell’architetto con una lunga tradizione costruttiva. La disposizione degli spazi esprime una polifonia di contaminazioni e ibridazioni di stili. Se i volumi della villa affondano le radici nell’Italia del XV e XVI secolo, l’attenzione alle dinamiche abitative rivela un approccio puramente novecentesco. Hugo Cahen d’Anvers vi abitò dal 1° gennaio 1905: i lavori continuarono fino al 1912, con l’aggiunta di diversi annessi e locali di servizio1Un grande garage dotato di alloggio fu costruito dopo il 1910. Poco distante dalla villa furono costruite anche alcune serre dedicate alla coltivazione di piante esotiche. Nel 1912, sotto la terrazza che ospitava l’edificio principale, fu costruita una grande aranciera illuminata da quattro aperture ad arco. Nel 1911, Hugo Cahen d’Anvers fece costruire una segheria: questa permise di lavorare parte del legname in loco. Più a valle, nella foresta di Meana, le turbine di un acquedotto prelevavano l’acqua dal Paglia e la riportavano a monte in un grande serbatoio che alimentava l’intera tenuta Orvieto (“Nuova costr. abit. dal 1/1/905”; Orvieto, Sezione di archivio di Stato di Orvieto, Catasto Gregoriano, Catasto fabbricati, Registri delle partite del Comune di Allerona, Cahen Ugo fu Edoardo, vol.1).

Villa della Selva fu costruita a quattro chilometri dall’antico borgo di Allerona, una città di probabile origine etrusca la cui storia è stata attentamente studiata da Claudio Urbani in Allerona: vicende storiche dalle origini alle soglie del XX secolo2Claudio Urbani, Allerona: vicende storiche dalle origini alle soglie del XX secolo, Pérouse, Prima editrice, 2002. Nel 1901 il borgo contava 1.927 abitanti, di cui solo 520 vivevano all’interno del perimetro delle mura medievali tra la Porta del Sole e la Porta della Luna. Intorno al 1884, quando Édouard Cahen d’Anvers (il padre di Hugo) iniziò ad ampliare la sua proprietà con l’acquisto di diversi appezzamenti nell’Orvietano, la maggior parte dei terreni del comune di Allerona era sotto il controllo del Demanio nazionale dello Stato per l’asse ecclesiatico3Orvieto, Sezione di archivio di Stato di Orvieto, Catasto Gregoriano, Catasto fabbricati, Registri delle partite del Comune di Allerona, Demanio Nazionale dello Stato per l’Asse ecclesiastico, vol.1, p. 35.. Si trattava di terreni che in precedenza appartenevano al Seminario vescovile di Orvieto, assorbito dal Regno d’Italia nel 1864. Altri terreni appartenevano a privati, in particolare alla famiglia Bernardini. Ben prima che Hugo costruisse Villa della Selva, suo padre Édouard disponeva poco lontano di una grande casa colonica, dove già nel 1886 fece installare una linea telefonica. Nonostante la sua modernità, questa casa di campagna era ben lontana dal poter competere con il maniero neo- medievale di Torre Alfina. Alla morte di Édouard, mentre suo fratello Rodolfo soggiornava al castello durante i mesi estivi, Hugo aveva progetti diversi. Situate su due alture gemelle, circondate da diverse centinaia di ettari di foresta, le due metà della tenuta Cahen d’Anvers sembravano interagire e scontrarsi da lontano. Probabilmente meno attratto del fratello dal fascino della vita parigina, Hugo trascorse gran parte della sua vita ad Allerona.

 

Note

  • 1
    Un grande garage dotato di alloggio fu costruito dopo il 1910. Poco distante dalla villa furono costruite anche alcune serre dedicate alla coltivazione di piante esotiche. Nel 1912, sotto la terrazza che ospitava l’edificio principale, fu costruita una grande aranciera illuminata da quattro aperture ad arco. Nel 1911, Hugo Cahen d’Anvers fece costruire una segheria: questa permise di lavorare parte del legname in loco. Più a valle, nella foresta di Meana, le turbine di un acquedotto prelevavano l’acqua dal Paglia e la riportavano a monte in un grande serbatoio che alimentava l’intera tenuta Orvieto (“Nuova costr. abit. dal 1/1/905”; Orvieto, Sezione di archivio di Stato di Orvieto, Catasto Gregoriano, Catasto fabbricati, Registri delle partite del Comune di Allerona, Cahen Ugo fu Edoardo, vol.1)
  • 2
    Claudio Urbani, Allerona: vicende storiche dalle origini alle soglie del XX secolo, Pérouse, Prima editrice, 2002
  • 3
    Orvieto, Sezione di archivio di Stato di Orvieto, Catasto Gregoriano, Catasto fabbricati, Registri delle partite del Comune di Allerona, Demanio Nazionale dello Stato per l’Asse ecclesiastico, vol.1, p. 35.

Ultimo aggiornamento

22 Aprile 2025, 16:33