2. Hugo Cahen d’Anvers, storia di un viaggiatore

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Fotografo sconosciuto, Ida Cahen d'Anvers nata Bertinoro in abito da sposa, 1900 circa, pubblicato in MANCINI 2011, copertina

Fotografo sconosciuto, Ida Cahen d’Anvers nata Bertinoro in abito da sposa, 1900 circa, pubblicato in MANCINI 2011, copertina

Nato a Parigi l’11 febbraio 1874, Hugo Cahen d’Anvers si era formato alla Scuola Militare di Orvieto e continua a prestare servizio periodico nell’esercito fino al 19181Parigi, Archives de la Ville de Paris, Archives de l’État civil, atto di nascita di Hugues Gabriel Michel Cahen (d’Anvers), V4E/4658, n.117. Una copia del libretto di servizio di Hugo Cahen d’Anvers è conservata nel fascicolo del fratello Rodolfo presso l’archivio della Direzione generale demografia e razza (Roma, Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Direzione generale demografia e razza, Teofilo Rodolfo Cahen, b.30, n.2521)..

Intorno al 1900 sposò Ida Bertinoro (1879-1938?), giovane donna nata a Napoli, con un “delicato talento pieno di promesse” per la pittura e le arti [FIG. 1]. Hugo e la moglie – che non ebbero figli – si stabilirono ad Allerona nel 1905 e continuarono a visitare la capitale francese di tanto in tanto, per poi ritornarvi definitivamente intorno al 1920. Durante la Seconda guerra mondiale, Hugo trovò rifugio a Nizza, in zona libera, dove si spense il 24 gennaio 19562e sue spoglie furono poi trasferite al cimitero Saint-Georges di Ginevra insieme a quelle del fratello (Nizza, Archives de la ville de Nice, Archives de l’État civil, Acte de décès d’Hugues Cahen, 24 gennaio 1956, n.302)..

Le tracce lasciate da Hugo Cahen d’Anvers ad Allerona rivelano un carattere discreto e laborioso, strettamente coinvolto nella gestione agricola della sua tenuta e molto legato alla comunità locale. Oltre i confini della sua tenuta, mentre Ida Bertinoro preferiva le vacanze a Capodimonte, Hugo approfittava della fortuna ereditata dal padre per dedicarsi alla sua passione per i viaggi. Nel 1900, portò la moglie a bordo dell’Empress of Japan: un transatlantico a vapore, noto anche come Queen of the Pacific, che navigava regolarmente dalla costa di Vancouver al Giappone. Fu probabilmente durante uno di questi viaggi che Hugo scoprì la sua passione per l’Estremo Oriente, che poi riportò ad Allerona, attraverso l’eclettismo dei suoi giardini, delle sue piante e delle sue collezioni d’arte. A diversi viaggi transatlantici seguirono soggiorni più lunghi: nel 1952 visse a Shanghai.

Ancora all’inizio del XX secolo, le grandi distanze rendevano relativamente rari gli spostamenti di persone tra l’Europa e il Giappone. Delegazioni di diplomatici giapponesi avevano attraversato i Paesi occidentali solamente a partire dal 1868. Fino ai primi decenni del nuovo secolo, solo poche persone facoltose potevano visitare il Paese del Sol Levante per piacere: insieme a famosi collezionisti come Émile Guimet e Henri Cernuschi, Hugo Cahen d’Anvers apparteneva a un’élite molto ristretta.

La sua passione per i viaggi si riflette anche nella sua precoce appartenenza all’Aéro-Club e al Touring Club di Francia, così come nella sua partecipazione ad alcune spedizioni insolite : nel 1909 fu Hugo ad accompagnare l’aeronauta Jules Dubois nei suoi primi tentativi di battere il record mondiale di volo in mongolfiera3« Ascensions au parc de l’Aéro-Club de France », L’Aréophile, XVII, 1909, p. 381.. Nel 1935, visitò l’Algeria e Marocco, compiendo un’interessante campagna fotografica, frutto di un viaggio di 6.000 chilometri attraverso il Sahara4Edmond Chaix, « À travers l’Algérie, le Sahara et le Maroc », La Revue du Touring Club de France, CDLXXXIX, agosto 1935, p. 261-267.. Due anni dopo, nel 1937, si spinse ancora più lontano. Con una carovana di dodici turisti, per lo più di origine belga, Hugo partì per il Congo e l’Africa equatoriale francese, toccando la città di Bangui, oggi capitale della Repubblica Centrafricana5« Départs pour le Congo belge », Les Annales coloniales, 22 gennaio1937, p..  Da questi numerosi viaggi e tramite una formazione familiare di spirito internazionale, Hugo portò ad Allerona una cultura vasta e multiforme, che si riflesse tanto nell’opera del paesaggista Achille Duchêne e che nelle collezioni d’arte che arricchirono Villa della Selva.

Note

  • 1
    Parigi, Archives de la Ville de Paris, Archives de l’État civil, atto di nascita di Hugues Gabriel Michel Cahen (d’Anvers), V4E/4658, n.117. Una copia del libretto di servizio di Hugo Cahen d’Anvers è conservata nel fascicolo del fratello Rodolfo presso l’archivio della Direzione generale demografia e razza (Roma, Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Direzione generale demografia e razza, Teofilo Rodolfo Cahen, b.30, n.2521).
  • 2
    e sue spoglie furono poi trasferite al cimitero Saint-Georges di Ginevra insieme a quelle del fratello (Nizza, Archives de la ville de Nice, Archives de l’État civil, Acte de décès d’Hugues Cahen, 24 gennaio 1956, n.302).
  • 3
    « Ascensions au parc de l’Aéro-Club de France », L’Aréophile, XVII, 1909, p. 381.
  • 4
    Edmond Chaix, « À travers l’Algérie, le Sahara et le Maroc », La Revue du Touring Club de France, CDLXXXIX, agosto 1935, p. 261-267.
  • 5
    « Départs pour le Congo belge », Les Annales coloniales, 22 gennaio1937, p.

Ultimo aggiornamento

22 Aprile 2025, 16:33