Il sito Villa Cahen in breve
In premessa
Il sito web villacahen.it riguarda il progetto di restauro e valorizzazione del giardino storico della Villa della Selva di Hugo Cahen d’Anvers ad Allerona, finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Si avvale per intero dei contenuti del volume Il mondo in un giardino. La Villa della Selva di Hugo Cahen d’Anvers ad Allerona. A cura di Marco Maovaz e Alice S. Legé. Edizioni Quattroemme
Progetto di Restauro della Villa Cahen
Il progetto di restauro della Villa della Selva, avviato nel 2022, mira a riportare il giardino storico all’antico splendore grazie ai fondi del PNRR. Questo intervento è significativo per la comunità di Allerona, che ha un forte legame culturale con il sito.
- Il restauro è finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
- La Villa Cahen è un importante giardino storico realizzato dai Fratelli Duchêne.
- L’intervento include il recupero della struttura originaria e la riqualificazione della vegetazione storica.
- Sono stati utilizzati metodi sostenibili per rispettare la biodiversità.
- Il progetto rappresenta un modello di recupero green in linea con gli obiettivi di tutela ambientale.
Importanza dei Giardini Storici
I giardini storici hanno valenze estetiche, scientifiche e culturali, e sono considerati beni culturali. La loro gestione richiede metodologie specifiche per garantire la loro tutela e valorizzazione.
- I giardini storici sono unici e riflettono la società e la cultura che li hanno creati.
- È necessaria un’indagine scientifica per comprendere e tutelare i giardini.
- La ‘Carta dei Giardini Storici’ fornisce linee guida per il restauro e la gestione.
- La ricerca si è estesa al contesto storico della Villa Cahen e alla famiglia Cahen d’Anvers.
Storia della Famiglia Cahen d’Anvers I
La famiglia Cahen d’Anvers, di origine ebraica, ha avuto un ruolo significativo nel panorama finanziario europeo tra il XIX e il XX secolo. La loro scalata sociale è stata caratterizzata dall’adozione di simboli aristocratici.
- La famiglia ha origini nella comunità ebraica ashkenazita dell’Europa orientale.
- Meyer Joseph Cahen ha avviato l’attività commerciale nel 1829 ad Anversa.
- La famiglia si è trasferita a Parigi nel 1848, espandendo le proprie attività.
- I Cahen d’Anvers hanno legami con altre famiglie di banchieri ebraici, come i Rothschild.
- La storia della famiglia è segnata da un continuo spostamento tra diverse nazioni per motivi di affari.
Storia della Famiglia Cahen d’Anvers II
La famiglia Cahen d’Anvers visse un periodo di relativa prosperità e integrazione sociale tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, grazie alle loro attività finanziarie e ai matrimoni strategici. La loro ascesa sociale è testimoniata dall’acquisizione di titoli nobiliari e dall’influenza nel contesto economico europeo.
- La famiglia si distinse per matrimoni sia endogamici che esogamici con altre famiglie nobili e banchieri.
- Joseph Meyer ricevette il titolo di conte nel 1866 da Vittorio Emanuele II, mentre Edoardo fu nominato Marchese di Torre Alfina nel 1885.
- I Cahen d’Anvers si integrarono nella finanza borghese, contribuendo all’Unità d’Italia e alla speculazione immobiliare a Roma.
Belle Époque e Famiglie Ebraiche
Durante la Belle Époque (1871-1914), le famiglie ebraiche, tra cui i Cahen d’Anvers, raggiunsero un’importante posizione sociale ed economica in Europa, caratterizzata da un periodo di pace e prosperità. Queste famiglie divennero protagoniste della vita culturale e sociale, influenzando mode e costumi.
- Parigi divenne il centro della vita mondana, con famiglie come i Rothschild, i Pereire e i Cahen d’Anvers che si affermarono nel panorama finanziario.
- Le famiglie ebraiche assunsero ruoli pubblici e diplomatici, contribuendo alla vita politica e culturale.
- La Belle Époque fu segnata da un’illusione di pace che terminò con la Prima Guerra Mondiale.
Attività Economiche di Edoardo Cahen
Edoardo Cahen d’Anvers si distinse per le sue attività economiche, in particolare nella speculazione immobiliare a Roma, che gli permisero di accumulare una notevole fortuna. La sua strategia di investimento si concentrò sull’acquisto di terreni e sulla costruzione di infrastrutture.
- Fondò la “Società Generale Napoletana Credito e costruzioni” nel 1872, diventando uno dei principali banchieri.
- Partecipò alla speculazione fondiaria a Roma, contribuendo alla costruzione del quartiere Prati.
- Realizzò il Ponte di Ripetta nel 1878, aumentando notevolmente il valore dei terreni.
Sviluppo della Tenuta di Torre Alfina
Dopo aver accumulato ricchezze, Edoardo iniziò ad acquistare terreni tra Torre Alfina e Allerona, investendo in infrastrutture e servizi per valorizzare la sua proprietà. La tenuta fu ampliata e modernizzata, con la costruzione di strade e edifici.
- Acquistò 2003 ettari nel 1883, aumentando la superficie a 3074 ettari nel 1894.
- Realizzò strade, servizi e un sistema di approvvigionamento idrico per la tenuta.
- Iniziò il restauro del castello di Torre Alfina nel 1884, affidando il progetto a Giuseppe Partini.
Villa della Selva e Architettura
Hugo Cahen d’Anvers, figlio di Edoardo, costruì Villa della Selva, un edificio eclettico che combinava elementi rinascimentali e moderni, progettato da un architetto sconosciuto. La villa rifletteva il gusto raffinato della famiglia e il legame con la tradizione architettonica italiana.
- La villa fu completata nel 1912 e disponeva di comfort moderni, come un impianto elettrico e una caldaia.
- I giardini furono progettati dal paesaggista Achille Duchêne, integrando la villa con il paesaggio circostante.
- La villa presentava elementi architettonici come un jardin d’hiver e una torretta belvedere, offrendo una vista panoramica sulla tenuta.
La Belle Époque e il Giardino Esotico
Durante la Belle Époque, le famiglie aristocratiche cercavano di esprimere la loro visione del mondo attraverso le dimore e i giardini, influenzati dallo storicismo e dalla passione per l’esotico.
- Le ville e i giardini erano considerati ‘musei’ che annullavano le distanze temporali e spaziali.
- Le famiglie cosmopolite, come i Cahen, riproponevano stili architettonici storici, dal neogotico al barocco.
- La passione per oggetti esotici, come le opere d’arte giapponesi, era comune tra le famiglie nobili.
L’Influenza del Japonisme
Il Japonisme emerse come un fenomeno culturale significativo, influenzando l’arte e il design in Europa a partire dal XIX secolo.
- Oggetti giapponesi iniziarono a raggiungere l’Europa nel XVI secolo, con un flusso continuo anche dopo la chiusura del Giappone nel 1641.
- L’apertura dei porti giapponesi nel 1853-1854 portò a un aumento dell’interesse per l’arte giapponese, culminando in esposizioni universali.
- Il Giappone ottenne un padiglione ufficiale all’Esposizione di Parigi del 1867, segnando un’importante affermazione culturale.
James Abbott McNeill Whistler e il Giappone
Whistler, un importante pittore del XIX secolo, integrò elementi giapponesi nelle sue opere, influenzato dalla cultura nipponica.
- Whistler collezionava oggetti giapponesi e cinesi, utilizzandoli come ispirazione per le sue opere.
- Le sue tele, come “The Little White Girl” e “The Princess from the Land of Porcelain”, presentano elementi giapponesi e cinesi.
- Christina Spartali, una figura centrale nella sua vita, fu modella per diverse opere significative.
La Vita di Christina Spartali
Christina Spartali, moglie di Edoardo Cahen d’Anvers, visse una vita segnata da successi artistici e sfide personali.
- Nata in una famiglia greca, ricevette un’educazione raffinata e divenne una musa per artisti come Whistler.
- Dopo il matrimonio, si trasferì in diverse città europee e affrontò difficoltà personali, inclusa la depressione.
- Morì nel 1884, a soli 38 anni, dopo aver lottato con problemi di salute e una vita matrimoniale difficile.
L’Influenza del Japonisme a Parigi
Il Japonisme si diffuse a Parigi grazie a un mix di fattori culturali e sociali, rendendo la capitale francese un centro artistico di riferimento per collezionisti e artisti. Le collezioni orientali riflettevano un cosmopolitismo e un desiderio di espressione artistica moderna.
- Parigi era il centro artistico più vitale del XIX secolo.
- Le collezioni orientali rappresentavano un gusto raffinato e moderno.
- Le famiglie d’oro utilizzavano le collezioni per esibire il loro status sociale.
- Il Japonisme si sviluppò dopo eventi storici come la fine del Secondo Impero e la Comune di Parigi.
Collezioni d’Arte Asiatiche dei Cahen d’Anvers
Louise Morpurgo Cahen d’Anvers e Louis Cahen d’Anvers furono figure chiave nel collezionismo di arte giapponese a Parigi, contribuendo a una nuova era di collezionismo più esigente e personale. Louise, in particolare, divenne una delle salonnières più influenti.
- Louise era di origine askenazita e proveniva da una famiglia di banchieri.
- Sposò Louis Cahen d’Anvers nel 1868 e divenne mecenate di arte e cultura.
- Louise organizzava salotti estivi a Parigi, creando un ambiente culturale vivace.
- La sua collezione includeva oggetti giapponesi, in particolare lacche e netsuke.
Figure Chiave del Japonisme
Diversi collezionisti e critici d’arte, come Enrico Cernuschi, Louis Gonse, Edmond Taigny e Charles Ephrussi, giocarono ruoli cruciali nella diffusione del Japonisme a Parigi. Ognuno di loro contribuì a promuovere e valorizzare l’arte giapponese.
- Enrico Cernuschi, esiliato politico, fondò un museo dedicato all’arte orientale.
- Louis Gonse curò una mostra retrospettiva dell’arte giapponese nel 1883.
- Edmond Taigny era noto per la sua collezione di arte giapponese, messa all’asta nel 1893 e 1903.
- Charles Ephrussi, critico d’arte, collezionista e amico di artisti, influenzò il gusto di Louise.
La Passione per la Lacca Giapponese
La lacca giapponese divenne un simbolo di eleganza e raffinatezza tra i collezionisti parigini, con oggetti esposti in mostre prestigiose. Louise e Charles Ephrussi condivisero una particolare passione per questo materiale.
- La lacca giapponese era considerata un’arte perfetta e molto apprezzata.
- Louise espose le sue lacche al Trocadéro nel 1878, ricevendo elogi.
- Charles Ephrussi scrisse articoli sulla lacca, sottolineando la sua unicità e bellezza.
- La collezione di Louise includeva cinquanta scatole di lacca e altri oggetti.
Collezioni di Édouard Levi Montefiore
Édouard Levi Montefiore, marito di Emma Cahen d’Anvers, contribuì al collezionismo giapponese con una raccolta di oggetti d’arte di grande valore. La sua collezione includeva spade e armature giapponesi, riflettendo un interesse per la cultura samurai.
- Montefiore era attivo nel settore bancario e commerciale.
- La sua collezione comprendeva una katana di Ohara Sanemori, risalente al IX secolo.
- La katana era considerata una delle più notevoli, con un valore di 10.000 franchi.
- La collezione includeva anche tsuba e armature, evidenziando l’arte giapponese.
I Camondo e il Japonisme
La famiglia Camondo, legata ai Cahen, si distinse nel collezionismo di arte giapponese e nel sostegno al Japonisme. Moïse Camondo, in particolare, creò una collezione di oggetti d’arte del XVIII secolo, mentre Isaac donò la sua collezione al Louvre.
- Moïse Camondo era noto per la sua collezione di arte del XVIII secolo.
- La sua casa fu trasformata in un museo in memoria del figlio Nissim.
- Isaac Camondo donò la sua collezione al Louvre, includendo opere giapponesi.
- La famiglia era considerata tra le più “orientali” tra le famiglie d’oro.
Collezioni Orientali dei Cahen d’Anvers
La famiglia Cahen d’Anvers, in particolare Hugo e Ida, ha sviluppato una significativa collezione di arte orientale, influenzata da viaggi in Giappone e acquisti di oggetti rari. La collezione è stata venduta in due aste nel 1934, evidenziando l’interesse per ceramiche, lacche e opere d’arte orientale.
- Edoardo Cahen, definito “uomo ricco amantissimo dell’arte”, fu un importante acquirente di vasi cinesi e giapponesi nel 1875.
- Hugo e Ida intrapresero un viaggio in Giappone nel 1900, riportando a casa una passione per l’arte orientale.
- La collezione di Hugo fu venduta in due aste nel 1934: 249 lotti alla Galerie Jean Charpentier e 417 all’Hôtel Drouot.
- Oggetti significativi includevano ceramiche cinesi, lacche giapponesi e un set per la calligrafia con paesaggi.
- Alcuni oggetti provengono da vendite all’asta di collezionisti famosi, come Louise Balthy e George Francis Robinson.
- La collezione riflette il desiderio di Hugo di integrare bellezze orientali nella sua residenza.
Influenza del Giardino Giapponese
Il giardino giapponese ha influenzato la progettazione dei giardini della famiglia Cahen, integrando elementi naturali e simbolici. La progettazione dei giardini riflette una connessione tra architettura, natura e cultura orientale.
- I nomi delle cagnoline giapponesi di Hugo e Ida, ‘Amida’ e ‘Zawa’, richiamano la storia del giardino giapponese.
- La progettazione dei giardini di Torre Alfina e della Villa della Selva mostra un legame con la cultura giapponese.
- I giardini erano pensati per armonizzare con il paesaggio naturale circostante, creando un ambiente di pace e bellezza.
Ristrutturazione dei Giardini Francesi
Durante la Belle Époque, l’interesse per i giardini alla francese è rinato, con i Duchêne che hanno restaurato giardini storici. I giardini progettati per i Cahen d’Anvers riflettono un mix di stili e una ricerca di eleganza.
- Henri e Achille Duchêne sono stati protagonisti del revival dei giardini del Grand siècle, con un focus su parterre e spazi verdi.
- I Duchêne hanno progettato tre giardini per i Cahen d’Anvers, tra cui quello di Champs-sur-Marne.
- Il restauro di Champs-sur-Marne ha recuperato l’antico parterre de broderie, adattandolo alle esigenze contemporanee.
- I giardini riflettono una fusione di stili, con elementi esotici e classici, creando un ambiente armonioso.
Il Castello di Torre Alfina
Il castello di Torre Alfina rappresenta un esempio di architettura neogotica e un rifugio per la famiglia Cahen, con giardini progettati da Duchêne. La progettazione del giardino integra il bosco circostante, creando un ambiente naturale e armonioso.
- Torre Alfina è un esempio di gusto neogotico, progettato da Eugène Viollet-le-Duc.
- I giardini sono divisi in aree con partizioni alla francese e si integrano con il bosco del Sasseto.
- La progettazione include sentieri rialzati e aiuole, creando un collegamento tra giardino e natura.
- Il mausoleo di Edoardo, situato nel bosco, è un capolavoro dell’architettura neogotica, progettato probabilmente da Giuseppe Partini.
L’estetica dei giardini di Villa della Selva
Gli spazi verdi di Villa della Selva, progettati da Achille Duchêne, combinano modernità e storicismo, riflettendo un’architettura che si integra armoniosamente con il paesaggio circostante.
- I giardini presentano un’estetica moderna e storicista, tipica della famiglia Duchêne.
- Achille Duchêne ha progettato giardini che uniscono elementi geografici, storici e botanici.
- La Villa esprime un’architettura che si distacca dalla grandiosità dei suoi predecessori, puntando su dimensioni più ragionevoli.
- I giardini sono divisi in cinque zone, tra cui un giardino giapponese e serre tropicali.
La zona centrale del parco
La zona semi-naturale del parco è caratterizzata da alberi ad alto fusto e un parterre all’italiana, riflettendo la sensibilità di Hugo per la conservazione della vegetazione esistente.
- La zona semi-naturale è recintata e presenta un parco di querce.
- Il parterre all’italiana è decorato con statue e vasi di marmo, creando un’atmosfera italiana.
- La limonaia, utilizzata per ricevimenti, è accessibile tramite sentieri e presenta una fontana in stile rocaille.
- La siepe a palmetta è una firma di Achille Duchêne, riprendendo stili già utilizzati in altri giardini.
I giardini giapponesi e il Japonisme
I giardini giapponesi, influenzati dal Japonisme, riflettono un profondo rispetto per la natura e sono stati introdotti in Europa attraverso esposizioni internazionali.
- Il rapporto dei giapponesi con la natura ha ispirato artisti e giardinieri europei.
- I giardini giapponesi sono stati presentati in esposizioni internazionali, come quella di Vienna nel 1873.
- L’interesse per le piante giapponesi è cresciuto, portando alla creazione di giardini nipponici in Europa.
La diffusione dei giardini giapponesi in Francia
Huges Krafft e Hata Wasuke sono figure chiave nella creazione di giardini giapponesi in Francia, contribuendo a diffondere l’estetica nipponica.
- Krafft ha realizzato il giardino Midori-no-sato a Les Loges-en-Josas, utilizzando artigiani giapponesi.
- Hata Wasuke ha progettato giardini giapponesi per nobili francesi, come i Rothschild.
- I giardini giapponesi in Francia sono stati influenzati da viaggiatori e collezionisti.
I giardini giapponesi nel Regno Unito e negli Stati Uniti
La passione per i giardini giapponesi si è diffusa anche nel Regno Unito e negli Stati Uniti, con la creazione di giardini ispirati a quelli nipponici.
- Leopold de Rothschild ha creato un giardino giapponese a Gunnersbury Park, ispirato a Villa Melzi.
- Altri giardini giapponesi sono stati realizzati in Irlanda e Scozia, con la collaborazione di giardinieri giapponesi.
- Negli Stati Uniti, designer come John Scott Bradstreet hanno impiantato giardini giapponesi, influenzati da viaggi in Giappone.
La diffusione dei giardini giapponesi in Italia
La storia dei giardini giapponesi in Italia è ancora poco documentata, ma figure come Pompeo Mazzocchi hanno contribuito alla loro introduzione.
- Mazzocchi ha importato piante giapponesi e ha creato un giardino ispirato a quelli giapponesi a Coccaglio.
- Villa Melzi è un esempio di giardino che ha incorporato elementi giapponesi.
- L’interesse per le piante orientali è cresciuto tra i collezionisti italiani.
La creazione dello tsukiyama di Hugo
Lo tsukiyama di Villa della Selva è un giardino collinare giapponese che riflette la passione di Hugo Cahen d’Anvers per l’Oriente.
- Il giardino presenta colline, fiumi e cascate, creando un ambiente miniaturizzato.
- È decorato con lanterne di bronzo in stile giapponese, tipiche del periodo Meiji.
- Non è chiaro se Achille Duchêne sia stato l’unico progettista del giardino.
Il collezionismo botanico e le serre
Hugo Cahen d’Anvers ha sviluppato un collezionismo botanico, creando serre per la coltivazione di piante esotiche e rare.
- Le serre erano destinate alla coltivazione di fiori delicati e piante tropicali.
- Hugo possedeva una delle più ricche collezioni di orchidee e piante esotiche in Europa.
- Le piante tropicali erano considerate status symbol tra le famiglie nobili.
Le piante da serra e da esterno
Le piante da serra calda e fredda erano molto apprezzate, con un focus particolare sulle orchidee e le rose.
- Le orchidee erano simbolo di status e venivano coltivate in serre calde.
- La rosa ‘Comtesse Cahen D’Anvers’ è un esempio di cultivar dedicata alla famiglia.
- I Rothschild erano noti per le loro collezioni di piante, tra cui numerose cultivar di rose.
Le peripezie di Hugo e Ida
Hugo e Ida Cahen d’Anvers affrontarono sfide personali e sociali, inclusi rapimenti e tensioni locali.
- Hugo fu rapito nel 1910 e Ida nel 1911, suscitando scandalo nella stampa.
- Durante la Prima guerra mondiale, Hugo divenne sindaco di Allerona, affrontando difficoltà economiche.
- La situazione economica post-bellica portò a debiti e conflitti con i contadini locali.
Il ritorno a Parigi e la passione per i viaggi
Dopo la vendita della Villa, Hugo e Ida si trasferirono a Parigi, dove continuarono a viaggiare e a socializzare con l’alta società.
- Hugo partecipò a spedizioni aeree e viaggiò in Algeria e Congo.
- La coppia mantenne legami con la comunità italiana a Parigi.
- Hugo morì nel 1956, con le sue ceneri sepolte a Ginevra.
La Villa dopo il 1920
Dopo la vendita, Villa della Selva subì un rapido declino, passando di mano in mano senza adeguati investimenti.
- La proprietà fu venduta nel 1920 e successivamente abbandonata.
- Nel 1930, il parco e le serre erano in stato di abbandono.
- La Villa fu venduta nel 1939, e il suo patrimonio culturale fu in gran parte dimenticato.
La Villa come location e leggende contemporanee
Negli anni ’60 e ’80, Villa della Selva divenne una location per film e alimentò leggende locali.
- La Villa è stata utilizzata nel fumetto “Il Gioco” di Milo Manara.
- Si sono diffuse voci su legami con personaggi storici controversi, come Galeazzo Ciano.
- La Villa è associata a leggende riguardanti eventi politici e misteri locali.