9. Lo storicismo e il gusto per l’esotico

Fig.8 - Hokusai: Xilografia con elementi di un giardino dal secondo volume dei Manga.
Per comprendere appieno la storia della Villa di Allerona è opportuno illustrare gli aspetti più significativi del mondo culturale di Hugo e della sua famiglia. Durante la Belle Époque chiunque volesse esprimere il proprio modo di vedere la realtà, attraverso le dimore e i giardini, non poteva fare a meno di considerare due correnti culturali tipiche dell’epoca: lo storicismo e la passione per l’esotico. Queste due chiavi di interpretazione del verde ornamentale ci consentono di interpretare le ville coi loro giardini come dei ‘musei’ dove le distanze temporali e spaziali venivano annullate. In quest’epoca di ottimismo, conoscere il mondo significava anche farlo proprio, una visione ampiamente condivisa dalle famiglie più cosmopolite del tempo: le famiglie d’oro. Abbiamo già accennato a quanto i Cahen fossero coinvolti nel riproporre gli stili del passato: dal castello neogotico di Torre Alfina, alle ispirazioni rinascimentali della Villa di Allerona, fino alla grande passione per il barocco, il rococò e il neoclassicismo dei “tre Luigi”. Studiando le collezioni e il gusto delle famiglie reali alcuni studiosi scoprirono che nel XVIII secolo regine e favorite dei re avevano dimostrato molta passione nel collezionare anche una serie di oggetti esotici che oggi sappiamo essere indispensabili per comprendere la genesi del complesso di Villa della Selva. Si trattava delle opere d’arte giapponesi, il cui arrivo scatenò durante la Belle Époque una corsa per accaparrarsi questi nuovi simboli del buon gusto e conseguentemente la nascita del Japonisme.