7. Le dimore di villeggiatura ad Allerona
Ida Bertinoro
Ben prima che Hugo costruisse Villa della Selva, suo padre Edoardo disponeva poco lontano di una grande casa colonica, dove aveva fatto installare nel 1886 una linea telefonica6Tommaso Pompei riporta che Edoardo costruì un “ameno casino di villeggiatura eretto in un punto elevato della Bandita denominato Casa nuova”, Benito Camilletti, Tommaso Pompei, Torre Alfina e il suo Castello, op. cit., p. 25. Dal confronto con le mappe catastali risulta che l’ameno casino era in realtà l’attuale fattoria.. Nonostante la sua modernità, questa casa di campagna era ben lontana dal poter competere con il maniero neo-medievale di Torre Alfina. Alla morte di Edoardo, mentre suo fratello Teofilo-Rodolfo soggiornava al castello durante i mesi estivi, Hugo aveva progetti diversi. Situate su due alture gemelle, circondate da diverse centinaia di ettari di foresta, le due metà della tenuta Cahen d’Anvers sembravano interagire e scontrarsi da lontano. Nato a Parigi l’11 febbraio 1874, Hugo si era formato alla Scuola Militare di Orvieto e continuò a prestare servizio periodico nell’esercito fino al 1918 nel 6° reggimento degli alpini7Atto di nascita di Hugues Gabriel Michel Cahen (d’Anvers), in Paris, Archives de la Ville de Paris, Archives de l’État civil, V4E/4658, n. 117. Una copia del libretto di servizio di Hugo Cahen d’Anvers è conservata nel fascicolo del fratello Teofilo-Rodolfo presso l’archivio della Direzione generale demografia e razza (Teofilo-Rodolfo Cahen, b.30 n.2521, in Roma, Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Direzione generale demografia e razza).. Intorno al 1900 sposò Ida Bertinoro (1879–1938?) (fig. 6), una giovane donna nata a Napoli, con un “delicato talento pieno di promesse” per la pittura e le arti. Hugo e la moglie – che non ebbero figli – si stabilirono ad Allerona nel 1905 e continuarono a visitare la capitale francese, per poi ritornarvi definitivamente dopo il 1920. Le tracce lasciate da Hugo Cahen d’Anvers ad Allerona rivelano un carattere discreto e laborioso, strettamente coinvolto nella gestione agricola della sua tenuta e molto legato alla comunità locale. Anche la Villa di Hugo rispecchiava il personaggio: era un edificio elegante che doveva poco al modello nobiliare preferito dal resto della famiglia, si trovava a metà strada tra le grandi dimore signorili, che andarono in declino all’inizio del XX secolo, e le ville di piacere che sorsero nelle località costiere e montane esattamente nello stesso periodo.
Note
- 1Come i bugnati angolari e i frontoni, tipici elementi del gusto ‘umbertino’, caratterizzato da un uso spregiudicato degli stili passati alla ricerca di uno ‘stile nazionale’.
- 2In Inghilterra il passaggio dalla forma chiusa e compatta alla forma aperta ed articolata era già cominciato nella seconda metà del XVIII secolo. In quel periodo, al declinante palladianesimo, si sostituì la poetica pittoresca che aveva interessato fino ad allora soprattutto i giardini. La diffusione della nuova tipologia di Villa fu agevolata anche da una “straordinaria proliferazione di pubblicazioni sulla Villa iniziata negli ultimi anni del XVIII secolo e continuata […] fino al quinto decennio dell’Ottocento”: James Ackerman, La Villa. Forma e ideologia, Torino, Einaudi, 2000, pp. 288–299. Questo tipo di articolazione si diffuse in Italia soprattutto con il proliferare dei successivi villini in stile Liberty-Art Nouveau. Un repertorio dell’architettura di Villa a Roma nello stesso periodo è in Carla Benocci, Le architetture, in Alberta Campitelli (a cura di), Le Ville a Roma, Architetture e giardini dal 1870 al 1930, Roma, Argos, 1994, pp. 13–14.
- 3“Nuova costr. abit. dal 1/1/905” è un appunto conservato in: Registri delle partite del Comune di Allerona, Cahen Hugo fu Edoardo, in Orvieto, Archivio di Stato di Terni, sezione di Orvieto, Fondo Catasto Gregoriano, Catasto fabbricati, vol. 1.
- 4Claudio Urbani, Allerona, op. cit.
- 5Registri delle partite del Comune di Allerona, Demanio Nazionale dello Stato per l’Asse ecclesiastico, in Orvieto, Archivio di Stato di Terni, sezione di Orvieto, Fondo Catasto Gregoriano, Catasto fabbricati, vol. 1, c. 35.
- 6Tommaso Pompei riporta che Edoardo costruì un “ameno casino di villeggiatura eretto in un punto elevato della Bandita denominato Casa nuova”, Benito Camilletti, Tommaso Pompei, Torre Alfina e il suo Castello, op. cit., p. 25. Dal confronto con le mappe catastali risulta che l’ameno casino era in realtà l’attuale fattoria.
- 7Atto di nascita di Hugues Gabriel Michel Cahen (d’Anvers), in Paris, Archives de la Ville de Paris, Archives de l’État civil, V4E/4658, n. 117. Una copia del libretto di servizio di Hugo Cahen d’Anvers è conservata nel fascicolo del fratello Teofilo-Rodolfo presso l’archivio della Direzione generale demografia e razza (Teofilo-Rodolfo Cahen, b.30 n.2521, in Roma, Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Direzione generale demografia e razza).