31. La Villa come location e le ‘leggende contemporanee’
Tra gli anni ’60 e ’80 del XX secolo Villa della Selva attirò una certa attenzione mediatica: nel 1983 l’edificio ed il parco sono stati raffigurati in alcune tavole de Il Gioco, un fumetto di Milo Manara, a cui sono seguiti altri capitoli nel 1992, nel 1994 e nel 20121Milo Manara, Il gioco 1, 2, 3 e 4, in Collana Arcobaleno, Milano, Mondadori, 2012. (figg. 57–59). Interrogato a proposito di questa curiosa coincidenza, il noto fumettista ci scrive quanto segue:
“Gentile Alice Legé, temo di non esserle di molto aiuto, comunque le racconto volentieri la storia del disegno di quella Villa: molti anni fa, direi verso la fine degli anni Settanta del millennio scorso, stavo cercando l’immagine adatta per una Villa in cui collocare i protagonisti di quella storiella, Il Gioco, a cui lei allude. Casualmente mi sono trovato in un cinema a vedere un film già vecchio all’epoca, un film del 1970, intitolato Love Birds, una strana voglia di amare con Giancarlo Sbragia e Lydia Alfonsi. Si trattava di un film del tutto dimenticabile, ma era ambientato in una Villa che aveva tutte le caratteristiche che stavo cercando. Lo rividi una seconda volta, poi andai nel mio studio, presi un blocco, una matita e una piccola lampada tascabile e ritornai in quel cinema; fui costretto a vedere il film altre due volte, ma, infilandomi la pila in bocca per illuminare il blocco, riuscii a fare uno schizzo abbastanza somigliante della Villa; lo schizzo fu sufficiente da permettermi di disegnare la Villa nella mia storiella. Lei giustamente parla di una Villa “estremamente simile”, “quasi identica” e, a dire la verità, viste le condizioni e la velocità con cui l’avevo schizzata, mi sembrò fin troppo somigliante, tenendo conto che non mi interessava affatto riprodurla esattamente. Ecco, questa è la storia di quel disegno. Non so se lei abbia modo di sapere se la Villa che le interessa fu il set di un film del 1970 con Sbragia e Alfonsi: in quel caso si tratterebbe della stessa Villa (o quasi) che compare nei miei disegni. Sperando di esserle stato un po’ d’aiuto, le mando un saluto cordiale.
Milo Manara”2Mail del 19 giugno 2017. Un secondo messaggio è stato inviato il 19 giugno: “Gentile Alice, guardando le foto che mi ha inviato non ho il minimo dubbio: si tratta della stessa Villa del film. Non sono dotato di una memoria così prodigiosa, ma avendo visto questo film innumerevoli volte, soprattutto stampando la Villa in prova, non credo di sbagliarmi: nella mia memoria i tubi della granata coincidono. I miei studi di architettura a Venezia devono avermi aiutato, per quanto riguarda le domande che mi sono posto prima di partire. Le vedute aeree e gli interni credo che corrispondano più vagamente all’originale, essendo in gran parte frutto di fantasia”.
Il film Love Birds, una strana voglia di amare del regista Mario Caiano (1933–2015) uscì nelle sale nel 19693Il cast comprendeva Claudine Auger, Lidia Alfonsi, Bruno Boschetti, Otto Wilhelm Fischer, Wolf Fischer, Christine Kaufmann, Tony Kendall, Harry Meyen, Mirella Pamphili e Giancarlo Sbragia. (figg. 60–63): novantatré minuti di intrighi lascivi che furono utilizzati anche per produrre un fotoromanzo. In seguito alla donazione allo Stato francese, anche lo château di Champs sur Marne è stato utilizzato come location, fin dal 1944, e per almeno ventitré tra film e serie tv4I film sono i seguenti: La Vie de plaisir di Albert Valentin del 1944; Les Aristocrates di Denys de La Patellière del 1955; Le président di Henri Verneuil del 1961; Que la fête commence di Bertrand Tavernier del 1975; Un amour de Swann di Volker Schlöndorff del 1984; Dangerous Liaisons di Stephen Frears del 1988; Ridicule di Patrice Leconte del 1996; On connaît la chanson di Alain Resnais del 1997; Le libertin di Gabriel Aghion del 2000; Napoléon di Yves Simoneau del 2001; Le promeneur du Champ de Mars di Robert Guédiguian del 2005; Jeanne Poisson, marquise de Pompadour di Robin Davis del 2006; Marie-Antoinette, di Sofia Coppola del 2006; Jean de La Fontaine – Le défi di Daniel Vigne del 2007. Le serie invece sono le seguenti: En Direct de – Château de Champs di Yves-André Hubert del 1962 [documentario]; Joseph Balsamo di André Hunebelle del 1973; L’île aux trente cercueils di Marcel Cravenne del 1979; L’allée du roi di Nina Companeez del 1996; Le Comte de Monte Cristo di Josée Dayan del 1998; Les Misérables di Josée Dayan del 2000; Le grand Charles di Bernard Stora del 2006; Pé na Jaca di Carlos Lombardi del 2006–2007 e Le clan Pasquier di Jean-Daniel Verhaeghe del 2007. Un elenco parziale è in: Clément Roche, Les imaginaires liés aux productions audiovisuelles et leur mise en valeur, Art et histoire de l’art, 2020, dumas-02966563.. Ma torniamo a Villa della Selva: dal cinema alle ‘leggende contemporanee’ il passo è stato breve: l’andirivieni di personaggi enigmatici passati da Allerona ai tempi di Allegrini ha portato gli abitanti del paese a sospettare che il nuovo proprietario fosse un prestanome di Galeazzo Ciano (1903–1944), genero di Benito Mussolini, che usava la Villa come pied-à-terre per i suoi incontri sentimentali. Una leggenda locale vuole addirittura che Villa della Selva sia stato il quartier generale dei responsabili del Golpe Borghese, un tentativo di colpo di Stato organizzato nel 1970 da Junio Valerio Borghese (1906–1974) e da estremisti di destra.

Figg. 57 – 59 Milo Manara: Tavole del fumetto Il Gioco I e IV.
Note
- 1Milo Manara, Il gioco 1, 2, 3 e 4, in Collana Arcobaleno, Milano, Mondadori, 2012.
- 2Mail del 19 giugno 2017. Un secondo messaggio è stato inviato il 19 giugno: “Gentile Alice, guardando le foto che mi ha inviato non ho il minimo dubbio: si tratta della stessa Villa del film. Non sono dotato di una memoria così prodigiosa, ma avendo visto questo film innumerevoli volte, soprattutto stampando la Villa in prova, non credo di sbagliarmi: nella mia memoria i tubi della granata coincidono. I miei studi di architettura a Venezia devono avermi aiutato, per quanto riguarda le domande che mi sono posto prima di partire. Le vedute aeree e gli interni credo che corrispondano più vagamente all’originale, essendo in gran parte frutto di fantasia”.
- 3Il cast comprendeva Claudine Auger, Lidia Alfonsi, Bruno Boschetti, Otto Wilhelm Fischer, Wolf Fischer, Christine Kaufmann, Tony Kendall, Harry Meyen, Mirella Pamphili e Giancarlo Sbragia.
- 4I film sono i seguenti: La Vie de plaisir di Albert Valentin del 1944; Les Aristocrates di Denys de La Patellière del 1955; Le président di Henri Verneuil del 1961; Que la fête commence di Bertrand Tavernier del 1975; Un amour de Swann di Volker Schlöndorff del 1984; Dangerous Liaisons di Stephen Frears del 1988; Ridicule di Patrice Leconte del 1996; On connaît la chanson di Alain Resnais del 1997; Le libertin di Gabriel Aghion del 2000; Napoléon di Yves Simoneau del 2001; Le promeneur du Champ de Mars di Robert Guédiguian del 2005; Jeanne Poisson, marquise de Pompadour di Robin Davis del 2006; Marie-Antoinette, di Sofia Coppola del 2006; Jean de La Fontaine – Le défi di Daniel Vigne del 2007. Le serie invece sono le seguenti: En Direct de – Château de Champs di Yves-André Hubert del 1962 [documentario]; Joseph Balsamo di André Hunebelle del 1973; L’île aux trente cercueils di Marcel Cravenne del 1979; L’allée du roi di Nina Companeez del 1996; Le Comte de Monte Cristo di Josée Dayan del 1998; Les Misérables di Josée Dayan del 2000; Le grand Charles di Bernard Stora del 2006; Pé na Jaca di Carlos Lombardi del 2006–2007 e Le clan Pasquier di Jean-Daniel Verhaeghe del 2007. Un elenco parziale è in: Clément Roche, Les imaginaires liés aux productions audiovisuelles et leur mise en valeur, Art et histoire de l’art, 2020, dumas-02966563.