28. Peripezie e misteri alleronesi
Al volgere del secolo, oltre a una certa ostilità da parte della piccola borghesia locale, Hugo Cahen d’Anvers e la moglie dovettero fare i conti con l’emergere di fenomeni di brigantaggio che colpirono la loro proprietà. Tra il 1879 e il 1884, alcuni notabili locali caddero vittime di vari attacchi, che portarono all’apertura di una postazione dei Carabinieri nel Villaggio nel 1887. Nonostante ciò, nel 1910 Hugo dovette pagare una somma molto elevata per riacquistare la libertà dopo essere stato rapito: sceso dalla sua auto per liberare la strada da un tronco d’albero, si trovò alla mercé di un gruppo di individui la cui identità rimase ignota. Il 27 dicembre 1911 fu la volta della moglie: ricca di particolari contraddittori, la notizia fece scandalo e fu riportata da molti giornali, sia in Italia che in Francia1Si veda: La comtesse Hugo Cahen d’Anvers attaquée par des brigands, in Gil Blas, 30 dicembre 1911, p. 3.. Mentre passeggiava lungo la strada che collega la Villa al paese, Ida Cahen venne aggredita da uno sconosciuto e imprigionata in una grotta fino a sera, quando fu ritrovata dalle squadre mobilitate dal marito. Nei giorni successivi, la stampa mise in dubbio la sua buona fede, avanzando addirittura l’ipotesi che avesse inscenato il proprio rapimento per nascondere un’avventura di tutt’altra natura.
Questo clima di inquietudini fu aggravato dallo scoppio della Prima guerra mondiale, che mise Hugo Cahen d’Anvers in una serie di situazioni molto delicate. Dopo molte critiche probabilmente legate alle sue origini ebraiche, Hugo riuscì a entrare nel consiglio comunale di Allerona nel 1910 e fu eletto sindaco per la prima volta nel 1915. Onorato di ricoprire un ruolo già vestito in Francia dallo zio Louis per il comune di Champs e dal nonno Joseph Meyer a Nainville, Hugo non si rese conto che tale carica – rivestita durante la sua partenza per il fronte – l’avrebbe intrappolato in un vortice di responsabilità che nel dopoguerra si sarebbe trasformato in una cascata di debiti. Alla fine del conflitto, l’11 novembre 1918, il sole sorse su una popolazione schiacciata dalle perdite e assolutamente incapace di farsi carico dei debiti che gravavano sulle sue spalle. A ciò si aggiunsero le requisizioni effettuate dalle autorità militari e le spese legate al sostentamento dei veterani.
Nel suo ruolo di sindaco, Hugo si trovò a rappresentare lo Stato e la comunità locale, e dovette applicare leggi che lo riguardavano direttamente. Schiacciato dalla molteplicità delle sue funzioni, dovette affrontare spese impressionanti. Nel 1919, ad esempio, il comando della sezione militare di Perugia gli inviò una richiesta di fornitura di 4.400 chili di carne: una quantità elevatissima per un paese delle dimensioni di Allerona. Nello stesso anno, il Ministero della Guerra ordinò un censimento dei cereali e poi pretese la consegna di ottanta quintali di grano, orzo e segale2Alessio Mancini, I Cahen, op. cit., p. 142.. Ogni giorno, mentre i suoi fittavoli soffrivano di fame, l’ufficio di Hugo era sommerso da ordini di pagamento, che riceveva in qualità di sindaco e proprietario terriero. L’ondata di scioperi che scoppiò nell’estate del 1919 non poté che peggiorare la sua situazione. Durante questo periodo, che in seguito divenne noto come ‘Biennio rosso’, i contadini di Allerona e dintorni fondarono a Ficulle il loro primo sindacato: la Federazione circondariale dei lavoratori della terra. I contadini chiedevano una riforma del contratto di mezzadria, con scioperi che riunivano talvolta quattro o cinquemila persone per diverse settimane. Arroccato nella sua Villa Hugo si rifiutò di stipulare un accordo con la federazione dei contadini e preferì lasciare l’Italia annunciando la propria decisione al comune il 24 giugno 19203Dimissioni del sindaco Hugo Cahen, in Allerona, Archivio storico comunale, Delibere del consiglio comunale, b.1920, cat. IV. Sulla vicenda si veda anche: Gian Piero Jacobelli, Il cavallo scosso. Storia e storie di una illustre famiglia ebrea: i Cahen di Torre Alfina, in Quaderni Monaldeschi. Ambiente, storia, costume, 4, 2016, pp. 119–139..
Note
- 1Si veda: La comtesse Hugo Cahen d’Anvers attaquée par des brigands, in Gil Blas, 30 dicembre 1911, p. 3.
- 2Alessio Mancini, I Cahen, op. cit., p. 142.
- 3Dimissioni del sindaco Hugo Cahen, in Allerona, Archivio storico comunale, Delibere del consiglio comunale, b.1920, cat. IV. Sulla vicenda si veda anche: Gian Piero Jacobelli, Il cavallo scosso. Storia e storie di una illustre famiglia ebrea: i Cahen di Torre Alfina, in Quaderni Monaldeschi. Ambiente, storia, costume, 4, 2016, pp. 119–139.