7. Restauro statua di Leda e il cigno

Fontana di Leda e il cigno – XIX sec.

fontana

Tecnica esecutiva
Il gruppo scultoreo di Leda e il cigno è un manufatto di pregevole fattura, realizzato con la tecnica plastica del tutto tondo, in marmo statuario bianco. La scultura è pensata per una visione dinamica, pur presupponendo un punto di vista ideale, è quindi progettata per mantenere la stessa gradevolezza da ogni lato. Non è stata rintracciata alcuna documentazione storica che possa far risalire all’identità dell’autore dell’opera, il periodo storico di esecuzione può essere circoscritto agli anni in cui la residenza è stata edificata dal 1880 al 1906 (stilisticamente corrispondente).

Soggetto iconografico
È composta da una grande vasca di forma rettangolare con angoli stondati, posta a livello del terreno, al centro si innalza dalle acque il gruppo scultoreo raffigurante la scena mitologica di “Leda e il cigno”, posto su di una base cilindrica modellata a simulare degli scogli. I due personaggi principali sono ritratti nella tradizionale iconografia. Leda viene rappresentata in piedi, mentre elegantemente sostiene sulla spalla il cigno. Lo sguardo della donna è rivolto dall’altra parte, segno di ritrosia e di pudore. Il cigno è immortalato in un verso sinuoso del collo che culmina con il becco, dal quale fuoriesce un augello a quattro vie, per l’erogazione dell’acqua. Al di sotto si sviluppa un’altra scena che vede protagonisti al centro, due delfini con una lunga coda arrotolata su sé stessa, uno rivolto verso il fronte delle statue e l’altro verso il retro, ai lati sono seduti due personaggi zoomorfi. Alla destra dei pesci è posta una figura di donna dalle sembianze umane ma con una coda di pesce al posto delle gambe. È ritratta nell’atto di soffiare in una conchiglia che tiene stretta nella mano destra, dalla quale esce uno zampillo d’acqua; il braccio sinistro è rivolto posteriormente in una posa un po’ forzata, avviluppato dalla coda del pesce quasi a volerlo trattenere, la mano poggia sulla testa dell’animale mostrando una certa tensione. La figura di sinistra è perfettamente speculare all’altra, ad eccezione del fatto che ritrae una figura maschile. Questi due personaggi sono i figli immortali di Leda nati dalla relazione con Zeus.

Intervento di restauro conservativo
Il gruppo scultoreo presentava le tipiche manifestazioni di degrado dei manufatti lapidei situati all’esterno, causate da fenomeni meccanici e da fenomeni di natura biologica. Il biodeterioramento della superficie è stato innescato da organismi viventi autotrofi (batteri, alghe, licheni e piante superiori) ed eterotrofi (batteri, funghi e organismi animali) che ha determinato una profonda alterazione del substrato. L’intervento conservativo realizzato ha eliminato le conseguenze del deterioramento, isolando le cause, che rimangono però persistenti, in quanto il manufatto deve coesistere da sempre con l’ambiente esterno, esposto a continue variazioni termiche, igrometriche e atmosferiche. A tale scopo le superfici sono state trattate con materiali protettivi che hanno la funzione di difesa e di rallentamento del degrado. Sulla superficie lapidea erano presenti estese alterazioni del materiale originale (sporco, patine, incrostazioni), dannose per la conservazione del bene, la loro pulitura è stata effettuata utilizzando metodi meccanici e chimici compatibili. Il processo di pulitura è stato ben controllato in ogni sua fase, graduale e selettivo, non ha prodotto modificazioni fisiche (aumento della porosità). Si è agito garantendo il rispetto del materiale lapideo, utilizzando prodotti con pH controllato, in tempi di contatto idonei, lavorando in modo progressivo e controllato.

 

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Ultimo aggiornamento

5 Maggio 2025, 07:54